C’è un luogo di cui vi abbiamo già parlato in precedenza, che ci offre vari spunti di argomentazione.
È il luogo che ci ha fatto conoscere e collaborare e che ogni giorno ci permette di incontrare persone con cui condividere la nostra passione per il tè e le erbe.

Un negozio di tè è un trionfo di profumi:
indizi olfattivi che si sveleranno solo in una tazza
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Una delle attività più divertenti per chi come noi ci lavora, consiste nel guidare la gente alla ricerca del prodotto più adatto ai propri gusti.
Ne ascoltiamo parecchie, di storie. C’è chi rievoca momenti caratterizzati da una tazza di tè, chi racconta il significato di questo rito all’interno della propria routine; parliamo inoltre di metodo di preparazione, di abitudini famigliari, di abbinamenti e di ricette.

Capita non di rado che qualcuno, inizialmente disorientato, chieda un tè “classico” (ma chissà quante interpretazioni può avere questo aggettivo!), oppure un tè fiorito (forse fiorito, ma magari no…), assaggiato chissà dove. Dopo vari punti di domanda, tentativi e dettagli apportati, spesso il tè misterioso così ricercato si scopre essere niente di meno che… l’EARL GRAY!
Ebbene, uno dei tè più conosciuti al mondo, che pressoché chiunque ha assaggiato almeno una volta nella vita, cela un ingrediente non sempre noto, persino ai consumatori abituali: il BERGAMOTTO.

Ma cos’è il bergamotto?

Non è un fiore. Non è una spezia. Il bergamotto è un agrume, del genere Citrus, verosimilmente derivato dall’arancia amara e dal limone. Sferico, leggermente schiacciato ai poli, dalla buccia giallo-verde. Quest’ultima costituisce la parte più preziosa di questo frutto, poiché dalla buccia si ricava l’olio essenziale. Il succo del frutto è poco usato, a causa del suo sapore decisamente amaro. L’olio essenziale ha reso il bergamotto celebre in tutto il mondo, a partire dal suo utilizzo nell’acqua di colonia, già dalla prima metà del Settecento. Si possono ottenere oli essenziali più o meno pregiati, in base al grado di maturazione del frutto.
La produzione principale di bergamotto (si direbbe addirittura il 90% di quella mondiale) ha luogo nella provincia di Reggio Calabria. Le origini sono incerte. Ci sono infatti pareri discordanti sul fatto che possa essere una pianta autoctona della Calabria, o che sia arrivata in Italia in seguito alle prime esplorazioni intercontinentali.

Quel che è certo è che l’olio essenziale di bergamotto caratterizza la miscela di tè forse più popolare in circolazione. Oggi è un marchio registrato, ma l’Earl Grey prende il nome dal conte (Earl) Charles Grey, che fu Primo Ministro del Regno Unito dal 1830 al 1834. Furono anni importantissimi per le rotte commerciali con l’Oriente e le leggende sulle origini della miscela abbondano. Personalmente, quella che preferiamo è la più “naturale”, secondo cui il tè sia entrato in contatto con il bergamotto proprio durante uno scambio commerciale, generando l’idea per questo connubio. È facilmente comprensibile che, in un’epoca in cui il tè costituiva l’emblema del salotto inglese, un ingrediente così poco comune abbia conquistato facilmente il palato dell’aristocrazia e della borghesia, acquisendo popolarità.

L’olio essenziale di bergamotto è molto utilizzato in profumeria e nell’aromaterapia; ha un effetto distensivo e rinfrescante.
Il frutto è usato inoltre per la produzione di marmellate, liquori e dolci di vario genere.
A Reggio Calabria e provincia, diversi ristoranti e pasticcerie si specializzano in ricette a base di questo “tesoro” locale. Da vent’anni, esiste persino un evento, il BergaFest, organizzato dall’Accademia internazionale del bergamotto di Reggio Calabria, per valorizzare il loro pregiato agrume (non manca nemmeno un museo ad esso dedicato!). Quest’anno, l’Accademia ha conferito il premio come “miglior ristornate di cucina al bergamotto” a un ristorante di Pizzo, grazie a un piatto a base di tonno tataki con gelée di cipolla di Tropea, crumble di bergamotto e confetto wasabi (slurp!).

Tuttavia (saremo di parte?) continuiamo a pensare che il successo maggiore di questo agrume sia dato dal tè.
Oggi esistono diversi tipi di Earl Grey. L’aroma cambia a seconda del tè utilizzato come base. Può essere una miscela indiana, un tè del Darjeeling, un tè nero cinese, un affumicato. Sono in commercio anche le varianti di tè verde o rooibos al bergamotto, anche se il nome sta tradizionalmente a indicare il tè nero.

Alla Teiera Eclettica di Milano è possibile “viaggiare” tra le varie tipologie. L’Earl Grey Imperial, ad esempio, ha una base di tè Darjeeling raccolto in primavera, con una nota fresca vegetale che mette ancor più in risalto l’agrume.
Se siete curiosi, vi riportiamo il link dello shop: www.lateieraeclettica.it

Vi è venuta voglia di té? In tal caso, provatelo anche freddo, in questi giorni caldissimi. Siamo a disposizione per suggerirvi il metodo migliore per prepararlo in casa, preferibilmente senza zuccheri aggiunti!

Alla prossima!